martedì 5 novembre 2013

Martedi' 24 Settembre 2013 - Santiago do Chile

Il bello di andare ad osservare in Cile è che, grazie ad ESO, si entra in modalità pacchetto. Una volta che sei salito sull'aereo puoi smettere di pensare e trovarai sempre un addetto che ti guiderà tenendoti per manina. Appena arrivato a Santiago infatti vengo caricato su una Mercedes coi vetri oscurati e vengo trasportato fino alla guest house. Si tratta di una vecchia villa coloniale con giardino e piscina nella zona ricca della città, eeh cosa possono fare i soldi... Appena arrivato, noncurante del sonno e del rincoglionimento, lascio giù le mie cose e vado a fare un giro per la città. 

Santiago mi piace un sacco. E' una città di 6 milioni di abitanti seduta in una conca in mezzo alle Ande. Lo smog non può scappare quindi poco sopra le montagna si vede una riga netta, sotto aria di città (grigio), sopra aria di montagna (azzurro). 



La città è piena di cose buffe. E' normale entrare nella cattedrale e trovare dei cani che ronfano felici e sacrileghi approfittando del fresco dato da centinaia di anni di storia. E' normale andare per le gallerie e finire nella zona dei parrucchieri peruviani, dei ristoranti peruviani e dei transessuali peruviani.... E' normale cercare il museo di arte precolombiana (chiuso per lavori, maledizione!) e scoprire che tra la biblioteca e il dipartimento delle belle arti ci sia un cinema porno. E' normale che il prezzo della metropolitana costi in modo diverso a seconda dell'ora che la prendi (più caro nelle ore di punta) così se come me prendi due biglietti alle 11, alle 19 quando vuoi tornare devi prenderne un altro perché è cambiata la fascia oraria. Insomma è una città divertente.


Visto che l'altra volta che ero stato qua (era inverno, faceva un caldo incredibile e tutti erano in vacanza) ero solo andato a zonzo per la città con Roris, questa volta decido di essere un po' più culturale e dedicarmi a cibo/musei/chiese. Visito il museo nazionale cileno dove si vede come i maledetti spagnoli abbiano distrutto una civiltà che in quanto ad organizzazione e bellezza li metteva via senza problemi. E qui siamo nel sud, dove non è che ci fosse moltissimo. Non oso immaginare cosa possa esserci in centroamerica. 
Tra una chiesa e l'altra prendo un vaso piccolo (quello grande è tipo un litro e mezzo) di copihué ( D O L C I S S I M A !  e il fondo di cereali non aiuta) e dos mil pesos (circa 3 euro) di churros. Chiaramente non ho ancora preso confidenza con i prezzi e mi ritrovo con una dozzina di canne zuccherose in mano. Diciamo che per oggi con il diabete sono a posto.


Nel museo de La Merced trovo una simpatica statua di Gesu bambino che ci tiene a rendermi testimone del suo parere sulla situazione attuale del mondo. Potrebbe trattarsi di un miracolo.. io diffondo il Suo verbo.

Torno alla guest house giusto in tempo per il pisco (ebbene si, ti offrono non solo la cena, ma anche l'aperitivo). Due chiacchere con la gente di passaggio, un paio dei quali verrano a La Sillia con me domani, e poi a letto avvolto da soffici lezuola immacolate.

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